Malanni di stagione: il sibilo respiratorio

Aerosol
D’inverno, naso, gola e bronchi dei bambini sono messi a dura prova, tra influenze frequenti e raffreddori che non passano; ma anche altri disturbi possono intervenire proprio in questa stagione. Ne è un esempio il sibilo respiratorio, o wheezing, un rumore o fischio piuttosto acuto e continuo emesso dal bambino durante l’espirazione in condizioni specifiche, ovvero quando il flusso di aria si trova a passare attraverso vie aeree particolarmente ristrette o compromesse. Solitamente, questo restringimento delle basse vie aeree è causato da un’infezione virale, come un raffreddore, o dall’asma, ma spesso a predisporlo sono altri fattori, come nascita pretermine, familiarità, inquinamento, esposizione ad allergeni e inalazione di irritanti (come il fumo). Molto comune nei primi anni di vita (si calcola che circa 1 bam- bino su 3 presenti almeno un episodio entro il terzo anno), nella maggior parte dei bambini scompare entro i 6-10 anni, mentre solo in alcuni casi episodi ricorrenti di sibilo possono rappresentare le manifestazioni iniziali dell’asma bronchiale. Un semplice esame clinico con auscultazione del torace può per- mettere di rilevare il sibilo anche quando è poco intenso, portando il pediatra alla diagnosi di wheezing. In caso di episodi gravi, atipici o ricorrenti, il medico può prescrivere una RX torace. Quanto al trattamento, in genere si procede alla somministrazione tempestiva di broncodilatatori per via inalatoria, per evitare il peggioramento dei sintomi e la visita in pronto soccorso. Se necessario, si ricorre anche a corticosteroidi sistemici. Pediatri e specialisti provvederanno poi a informare i genitori sul corretto riconoscimento delle riacutizzazioni respiratorie e su come eseguire a casa, in modo appropriato, le terapie. Articolo tratto da Nascere Mamma | di Nora Cinaschi