Asilo nido sto arrivando

Asilo nido sto arrivando

Come scegliere l'asilo nido

Per i genitori, scegliere e iniziare a portare il proprio figlio all’asilo nido è un mutamento radicale, che richiede non solo tempo e attenzioni per individuare il luogo adatto, confrontando le opzioni sul territorio, ma anche una profonda riflessione all’interno della coppia e con se stessi: è davvero il momento giusto? Il bambino sarà pronto per questo cambiamento? Io sarò pronta/o a separarmi da lui? Ma mettiamo da parte per un momento le comprensibili perplessità genitoriali, perché il vero punto è un altro: andare al nido rappresenta un grande passo innanzitutto per il bambino.

Il primo ingresso in società

Quanti significati sono racchiusi in questo passaggio chiave nella vita del bambino: la prima esperienza in un contesto extrafamiliare (perché la babysitter tendenzialmente viene a casa), e per giunta senza mamma e papà; la prima esperienza di distacco seriale, perché all’asilo si va tutti i giorni, o quasi, senza contare il fatto che il bambino viene introdotto in un contesto sociale: all’asilo ci sono tanti altri bambini come lui, il che consente di confrontarsi tra pari e, col tempo, anche di stringere amicizie senza la mediazione di mamma e papà. Ma i genitori non è che spariscono, questo è bene ripeterlo all’infinito, per trasmettere al figlio sicurezza: «Ti portiamo a giocare qui perché è un posto sicuro, ti divertirai e noi ti penseremo tutto il tempo. Torniamo a prenderti molto presto». Proprio il fatto di accompagnarlo per mano in questo nuovo mondo, di rassicurarlo e raccontargli con dolcezza cosa capiterà, per lui è garanzia che qui potrà stare bene anche da solo. Per molti bambini basta questo, e l’inserimento al nido si rivela piuttosto facile: vengono conquistati dagli altri piccoli ospiti, dai colori, dai giochi a disposizione, dall’entusiasmo affettuoso degli educatori. Altre volte, il passaggio è più complesso: emozioni in tumulto per la novità, il distacco, la paura di restare senza la figura di riferimento. È tutto normale, e va affrontato con serenità. Anzi, più i genitori si dimostrano fiduciosi, più gli ostacoli si supereranno con semplicità, insieme.

Da quando iniziare l'inserimento nell'asilo nido?

In Italia gli asili nido, pubblici e privati, accolgono bambini da 3 mesi a 3 anni. Esistono, inoltre, servizi alternativi di supporto educativo per la prima infanzia – micronido, nido famiglia (o Tagesmutter o asilo domiciliare), nido aziendale, babyparking, sezione primavera, nido integrato… – ognuno con regole proprie circa il numero di ospiti e l’età del primo ingresso. Ciò detto, ogni famiglia che desideri mandare il figlio al nido (o affini) può scegliere autonomamente quando farlo. In questo, però, il parere degli esperti è variabile: alcuni psicologi infantili ritengono che solo dai 12-18 mesi il bambino sia in grado di affrontare positivamente il distacco, di adattarsi alle novità e di socializzare; altri propongono per i figli unici addirittura i 2 anni. Di parere contrario molti educatori, che sperimentano sul campo la capacità dei piccoli di integrarsi in un contesto nuovo, riscontrando come, in molti casi, già a 6-8 mesi si dimostrino ‘pronti’. Come sempre, una regola universalmente valida non c’è: ogni bambino è differente e ha tempi propri. Ma al di là dell’età d’ingresso, il nido è in genere riconosciuto quale luogo in cui imparare a stare coi coetanei, a rispettarli e condividere: uno spazio di opportunità per sviluppare abilità sociali, ricevere stimoli e interagire con gli altri.

Quale asilo nido scegliere?

Il presupposto è che ogni famiglia dovrebbe avere il diritto di usufruire di un servizio educativo di qualità per la prima infanzia. Vero, però, che l’offerta sul territorio è tutt’altro che uniforme, con differenze anche importanti tra una regione e l’altra circa quantità e tipologia delle strutture e, soprattutto, rispetto alla spesa sostenuta dai comuni per promuovere il servizio. Con ricadute non indifferenti sulla possibilità di scelta delle famiglie. Ciò detto, il primo passo è informarsi sulle opzioni presenti nella propria zona e poi valutarne le caratteristiche rispetto alle peculiarità del proprio bambino, alla sua educazione e alle esigenze della famiglia. Sicuramente, frequentare il nido non dovrebbe essere fonte di stress, ma un’opportunità di crescita. Tratto da Nascere Mamma | di Nora Cinaschi