Ai tropici con i bambini, qualche consiglio.

Ai tropici con i bambini, qualche consiglio.

Ai tropici con i bambini, qualche consiglio.

Per le Vacanze ai tropici con i bambini è sempre utile qualche informazione in più da tenere presente. Non ci stancheremo mai di ripeterlo: ogni bimbo è sereno se i genitori lo sono. Questo però non vuol dire che, in presenza di neonati o, comunque, di figli piccoli, qualunque desiderio di viaggio espresso dai genitori sia realizzabile. A chi non piacerebbe partire per una calda spiaggia, mentre la neve ricopre le nostre città? Questi i punti da prendere in considerazione prima di definire la destinazione. Tenere a mente le esigenze dei bambini: hanno bisogno di tempi e ritmi tutti loro. Il solo fuso orario potrebbe essere fonte di agitazione. L’aereo è un buon mezzo di trasporto, soprattutto se si prenota con una compagnia baby friendly, che fornisce giocattoli, pasti dedicati e il bassinet, una specie di culla da appendere di fronte al sedile del genitore, ideale per bambini con meno di 8 mesi. Se il bambino è già svezzato, è bene informarsi sul genere di alimentazione tipico della cultura locale. I villaggi turistici, ormai, offrono menù internazionali, ma anche le malattie da intossicazione potrebbero essere un rischio. Paradossalmente, se il bimbo è ancora allattato la scelta sarà più semplice. Elemento fondamentale, le vaccinazioni. In molti paesi esotici alcuni vaccini sono obbligatori, come quelli contro il tifo o la febbre gialla: meglio evitarli! La gamma di alternative è comunque ampia: arcipelago caraibico di Saint Vincent e Grenadine, isole Barbados, Mauritius e Seychelles nell’Oceano Indiano. Tutte destinazioni famose per il mare caldo e le spiagge bianche che formano piscine naturali. Ma sono valide anche le Canarie, più simili a noi per cultura e alimentazione e raggiungibili con un volo molto più breve. Al di là delle vaccinazioni, è bene informarsi sulla qualità del sistema sanitario e su eventuali accordi con l’assistenza sanitaria europea. Passaporti: a differenza di quanto accadeva un tempo, quando il minore veniva indicato sul passaporto di un genitore, dal 26 giugno 2012 il passaporto èobbligatorio per i bambini che devono raggiungere paesi extra europei (per l’Europa è sufficiente la carta d’identità valida per l’espatrio). La richiesta può essere fatta in Questura, alla Stazione dei Carabinieri o al Commissariato di Pubblica Sicurezza. Per i minori da 0 a 3 anni ha validità triennale, per quelli da 3 a 18 anni quinquennale. Si ricorda che, per alcune nazioni dei Caraibi come le Antille Francesi, essendo a tutti gli effetti territorio francese, è sufficiente la carta d’identità.

LA CHECK-LIST DELLA VALIGIA

Se si sceglie una vacanza ai tropici fuori stagione, difficilmente si sarà preparati ad affrontare le temperature calde quanto ad abbigliamento baby. Il consiglio è di muoversi per tempo e cercare le occasioni tra saldi, mercati, grandi magazzini: tre costumini, due pantaloncini, tre canottiere, quattro t-shirt e un paio di sandali. Ricordate di vestire i bimbi a strati, dato che sull’aereo spesso la temperatura è piuttosto bassa. Da non dimenticare: crema solare, cappellino e occhiali da sole per la spiaggia. E il marsupio, per passeggiare comodamente sul lungomare quando il bambino ha pochi mesi.

NEL BEAUTY CASE

Esistono integratori a base di melatonina specifici per alleviare il jet lag dei bambini, ma l’assunzione è da valutare con il proprio medico. Per quanto riguarda le zanzare, esistono repellenti per insetti più o meno ‘biologici’. Interessante la possibilità di agire in maniera preventiva assumendo, prima della partenza per i tropici, il Ledum Palustre, un farmaco omeopatico adatto anche ai bimbi e utile per prevenire le punture di zanzara (in Guadalupa, come in altre zone dei Caraibi, è molto diffusa la febbre dengue…). Non dimenticate di portare con voi farmaci antistaminici, antibiotici e, fondamentali, creme per il dopo puntura: in alcuni paesi, oltre alle zanzare, terribili moschini potrebbero rovinare i vostri tramonti.

Di Lucia Modici | Articolo pubblicato su Nascere Mamma edizione Inverno