La normalità della depressione post parto

La normalità della depressione post parto
Maternity blues: un difficile 'terzo' giorno Nasce un bambino e la felicità avvolge un’intera famiglia. Eppure, diventare mamma solleva in ogni donna vissuti emotivi complessi, che talvolta possono sfociare nella cosiddetta depressione post partum. I sintomi più comuni sono sentimenti intensi di incompetenza, tristezza, vergogna, collera, con difficoltà nel sonno e calo dell’appetito. La tristezza può essere così pervasiva da rendere difficile relazionarsi o giocare con il neonato, a tal punto che la madre tenderà a evitare il contatto e la vicinanza, sia fisica sia emotiva. Pur non arrivando a una vera depressione post partum (che dovrà essere affrontata con serietà rivolgendosi alle strutture sanitarie dedicate), nei primi giorni di vita del bambino è facile che la neomamma sperimenti uno stato emotivo di profonda tristezza e affaticamento: è il cosiddetto maternity blues, o ‘sindrome del terzo giorno’. È una fase del tutto fisiologica e comune: la donna manifesta frequenti sbalzi d’umore e crisi di pianto, può essere invasa da ansia, dubbi e preoccupazioni – il più delle volte immotivate – che possono riguardare la salute del bambino (sta bene? Cresce bene? È sano?) ma anche le proprie capacità genitoriali (sto facendo bene? Ce la farò?). Il fatto che la società viva la maternità come un evento esclusivamente felice, e trovi arduo accettare questi sentimenti, non aiuta la donna, che spesso maschera il suo stato d’animo con una gioia apparente.Invece, la neomamma dovrebbe sentirsi libera di piangere e sfogarsi, trovando nel partner, negli amici e nei famigliari una spalla per esprimere i propri dubbi e le proprie paure. Risulta molto efficace per una rapida ripresa il contatto pelle a pelle con il neonato. Per fortuna, questa reazione emotiva (che è diffusa tra circa il 60% delle mamme, mentre solo il 20% delle donne che hanno vissuto il maternity blues arriva alla depressione post partum) dura al massimo una decina di giorni e tende a diminuire progressivamente. Tratto da Nascere Mamma | di Laura Sciolla