Il massaggio infantile

Mani di mamma per il massaggio infantile

Il massaggio agevola nel bambino la consapevolezza del suo schema 
corporeo, lo aiuta a coordinare i movimenti e migliora apprendimento e 
concentrazione. Ne ricevono beneficio i sistemi circolatorio, digerente, ormonale, immunitario e respiratorio.
Il contatto pelle a pelle rappresenta per il neonato una preziosa fonte di nutrimento: massaggiarlo ci insegna a conoscerlo per instaurare con lui un dialogo profondo e per rilassarlo in modo salutare.

Il massaggio infantile: una mamma massaggia il bimbo

Il movimento ritmico delle mani del genitore e la ritualità gestuale facilitano
l’acquisizione del ritmo sonno-veglia e lo scarico della tensione; con il mas-
saggio aumenta la produzione degli ormoni “benefici” (endorfine, ossito-
cina e prolattina) mentre diminuiscono i livelli di quelli legati allo stress
(ACTH, cortisolo e norepinefrina).

Nei primi mesi di vita questa pratica solleva i genitori quando si presentano le temibili “coliche gasose”, la dentizione, la stipsi, il meteorismo e gli spasmi, grazie al rilassamento muscolare; durante la crescita, giova ai dolori legati allo sviluppo.

In Occidente, la diffusione del massaggio infantile inizia negli anni ’70 grazie all’istruttrice americana di yoga e meditazione Vimala McClure, che fonde tecniche della tradizione indiana a elementi di riflessologia e di massaggio svedese. L’autrice rielabora i benefici in 4 fasi, ancora oggi riferimento per l’insegnamento: stimolazione, sollievo, rilassamento e interazione.

Il massaggio può essere praticato sin dai primi giorni di vita, anche se per prudenza si preferisce aspettare la completa cicatrizzazione dell’ombelico. Molte strutture prevedono corsi a partire dai 6 mesi del piccolo, per problemi legati alla possibilità di guidare mamme e bimbi nello stesso momento; in realtà, si
potrebbe iniziare già pochi giorni dopo il parto, quasi come per il leccamento animale sui cuccioli intorno all’area genitale e sul torace, per aiutare i neonati ad ambientarsi fuori dalla pancia della mamma.
Certo, un corso fuori casa può spaventare, proprio nel momento in cui i genitori cercano di trovare il ritmo e di gestire “qualcuno di molto importante”, a cui desiderano dare il massimo tra cure e attenzioni. Così, se giunti a destinazione il piccolo dorme/piange/ succhia al seno e non ci pensa lontanamente a farsi massaggiare, ecco che frustrazione e scoraggiamento invadono mamma e papà.

Tutto risolvibile: esistono realtà che propongono corsi a domicilio, evitando lo stress dell’uscita e il controllo del piccolo fuori dalla sua “tana”.

Tratto da Nascere Mamma | di Gloria Cardano