Le domande del mio bambino

“Ora è cresciuto, e non passa giorno che io non mi ritrovi alle prese con le domande del mio bambino. Sono tantissime e, a volte, non so come rispondere!”. Questa situazione si realizza in tutte le famiglie, dai tre anni infatti, il cervello del bambino è maturo abbastanza per ricevere nuove nozioni, elaborarle e farle proprie. E’ un processo importantissimo della crescita, e i genitori devono essere preparati a tutto. Delle 288 domande al giorno che il bambino pone, ( ben 23 all’ ora) alcune potrebbero risultare imbarazzanti.

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Come comportarsi quando le domande dei bambini mettono il genitore in difficoltà?

Mentire è sbagliato in ogni caso, mette il bambino in confusione e , cosa più grave, crea sfiducia nel piccolo, nei confronti dei genitori. Siccome insoddisfatto, infatti, potrebbe ricercare la verità da altre fonti, magari meno attendibili, e non calcolare il vostro parere. La scelta più saggia, è quella di dire sempre la verità o giungere alla risposta tramite metafore ed esempi. Alla fatidica domanda: “Come nascono i bambini?”, è quindi preferibile non parlare di api, cicogne e foglie di cavolo, o addirittura ferire il bambino con una frase del tipo “un giorno capirai”. La risposta migliore è quella che spiega, senza tutti i minuziosi dettagli, che mamma e papà si amano e dall’ amore nascono delle cose meravigliose.

Per le domande meno filosofiche e più concrete, meglio non scegliere risposte troppo tecniche e scientifiche, il linguaggio deve essere semplice e diretto e soddisfare tutte le sue curiosità. La curiosità (dal latino “Curiosus” che significa appunto ”chi chiede il perchè”) è un elemento molto positivo nel bambino, in questi anni di estenuanti domande imparerà molto, è svilupperà un’ ottima elasticità mentale e una buona creatività. Per aiutarlo ulteriormente, è meglio non cercare quindi di imitare il suo linguaggio infantile: capisce molte più parole di quelle che è capace a esprimere!

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