Allergie, non solo in primavera

Allergie, non solo in primavera
In seguito all’esposizione a sostanze estranee, l’organismo può dar luogo a una reazione di sensibilizzazione detta allergia: una risposta anomala del sistema immunitario, che produce grandi quantità di anticorpi, le immunoglobine E (IgE). Le sostante potenzialmente allergizzanti sono numerose: innanzitutto pollini (causa di quasi la metà delle allergie), alimenti e farmaci, normalmente innocui per la maggior parte delle persone. Fattori costituzionali e predisposizione ereditaria sono determinanti per il manifestarsi delle allergie, che in larga parte colpiscono i bambini, la categoria più sensibile e a rischio. La prima cosa da fare è quindi individuare precocemente l’allergene incriminato ricorrendo agli appositi test. LE MANIFESTAZIONI ALLERGICHE L’allergene può entrare nell’organismo per via bronchiale, digestiva o per contatto, provocando infiammazioni e patologie (perenni o stagionali) a carico di diversi organi. ■ RINITE: infiammazione della mucosa nasale accompagnata da starnuti, prurito, naso chiuso e gocciolante, mentre il bambino continua a strofinarsi il naso dal basso verso l’alto (il cosiddetto ‘saluto allergico’). Cause: acari della polvere, pollini e alcune muffe. ■ CONGIUNTIVITE: infiammazione dell’occhio spesso associata a rinite (oculorinite). Sintomi: occhio arrossato e lacrimante, sensazione di ‘sabbia nell’occhio’, prurito intenso, sensibilità alla luce. ■ ASMA: malattia infiammatoria cronica dei bronchi, che si manifesta con respiro affannoso e sibilante; può iniziare anche con tosse secca, ma aggravandosi si fa evidente lo spasmo bronchiale. Difficile la diagnosi prima dei cinque anni: nei bambini piccoli, infatti, i bronchi si infiammano facilmente anche per via di infezioni virali acute, e i sintomi sono simili. Se la malattia è particolarmente grave, il bambino può presentare colorito cianotico. ■ ECZEMA: detto anche dermatite atopica, è una malattia infiammatoria della pelle ad andamento cronico-ricorrente con manifestazione pruriginosa. L’infiammazione è tale che la pelle diventa iper reattiva, cosicché s’innesca facilmente la cronicità. Sintomi: pelle arrossata, prurito intenso, fissurazioni (piaghe) soprattutto a livello di collo, ascelle e inguine; nella fase acuta, anche papule, vescicole e secrezione sierosa. ■ ORTICARIA: si manifesta con i classici pomfi, protuberanze della pelle (da pochi millimetri a diversi centimetri di diametro) circondate da un alone rossastro, che causano prurito intenso. Se l’estensione è cospicua si parla di angioedema, nei lattanti frequente a livello di mani, piedi, viso e genitali. Circa una persona su cinque presenta un episodio di orticaria nella vita: nel bambino l’incidenza varia dal 5 al 7%, con episodi perlopiù acuti; l’orticaria cronica colpisce soltanto lo 0,2-1% dei bambini. Cause: infezioni (spesso combinate a trattamenti antibiotici) e, raramente, allergie alimentari. ■ VOMITO E NAUSEA: sono tra le manifestazioni cliniche di un’allergia alimentare. Possono presentarsi da soli o, più spesso, associati ad altri sintomi. ■ ANAFILASSI: detta anche shock anafilattico, è una manifestazione rara ed estrema della reazione allergica, che compare all’improvviso e interessa tutto il corpo: la pressione si abbassa, aumentano i battiti cardiaci, la laringe si gonfia, il respiro si fa difficoltoso e si avverte un senso di soffocamento seguito da pallore e perdita di coscienza. Da affrontare tempestivamente. ALLERGIE DI PRIMAVERA L’allergia ai pollini non colpisce più solo in primavera ma tutto l’anno, con un periodo di massima diffusione dei pollini che, secondo l’Oms, in Europa si è esteso di almeno 10 giorni negli ultimi 20 anni. Circa il 10% dei bambini soffre di rinite e congiuntivite se esposto ai pollini delle graminacee. Oltre ai sintomi classici, si riscontrano occhiaie e una caratteristica rughetta orizzontale sul naso, effetto del continuo sfregamento all’insù. Fattori ereditari e ambientali concorrono a favorire le allergie ai pollini, che in media colpiscono maggiormente i maschietti. ALLERGIE ALIMENTARI Fin dai primi mesi di vita si possono sviluppare allergie alimentari, che si manifestano nell’1-4% dei bambini. La loro gravità è variabile, ma in genere migliorano dopo i sei anni. L’allergia alimentare si scatena a seguito dell’ingestione di particolari cibi (e degli allergeni in essi contenuti), contro cui il sistema immunitario si difende producendo anticorpi specifici; non va però confusa con l’intolleranza, paragonabile piuttosto a un’intossicazione. Le allergie più frequenti sono causate da proteine presenti in alimenti comuni: latte, uova, grano, soia, pesce(ne soffre in media il 3-6% dei bambini), arachidi, noci, pesche, fragole, pomodori e, meno frequentemente, olio d’oliva, miele, sedano, carota, mela e albicocca. Le principali manifestazioni possono essere: ■ gastroenteriche (vomito, diarrea, coliche addominali); ■ cutanee (orticaria, angioedema, dermatite atopica); ■ respiratorie (rinite, asma), più rare; ■ anafilassi, più grave e molto rara. ALLERGIA AGLI ACARI DELLA POLVERE Tipica di ambienti chiusi, caldi e umidi, colpisce molto spesso i bambini. In questo caso, la prevenzione è fondamentale per dare sollievo ai soggetti allergici, ed è anche praticabile: aerate a lungo la cameretta del bambino, mantenete la temperatura non oltre i 20°C, rimuovete tende, tappeti, libri e peluche e usate coprimaterassi e copricuscini appositi, che intrappolano l’allergene riducendone la concentrazione nell’ambiente. I TEST Come si diagnosticano le allergie? Innanzitutto, rivolgendosi al pediatra, cui basta una semplice visita per formulare una diagnosi, da confermare con test specifici in grado di identificare gli allergeni responsabili. Il Prick test consiste in prove cutanee: si applica sulla pelle una goccia dell’allergene da testare e si punge in corrispondenza della goccia (la procedura è sicura e non dolorosa, dunque adatta anche ai bambini). Se il soggetto è sensibilizzato, il suo organismo avrà prodotto le specifiche IgE e, in pochi minuti, si produrrà il caratteristico pomfo arrossato (che scomparirà nel giro di poche ore). Il Rast test, invece, ricerca le IgE nel sangue ed è impiegato in caso di reattività cutanea estrema al contatto con determinati allergeni. IL TRATTAMENTO Il trattamento per eccellenza delle allergie si basa sugli antistaminici: in grado di bloccare l’azione dell’istamina, la molecola liberata durante la reazione allergica, dimostrano efficacia soprattutto nei confronti di starnuti e prurito nasale. Per la cura dell’ostruzione nasale si può ricorrere a cortisonici topici, che agiscono a livello delle vie aeree e sono privi di effetti collaterali. I farmaci sopracitati sono impiegati per trattare l’allergia nell’immediato; in seguito, è spesso necessario un trattamento a lungo termine per ridurre la sensibilità all’allergene e arrestare la progressione della malattia: si ricorre quindi all’immunoterapia ( i cosiddetti vaccini), disponibili per via non solo sottocutanea ma oggi anche sublinguale. Per individuare il trattamento corretto, è indispensabile rivolgersi a pediatri ed esperti. di Duccio Scarpelli | Tratto dalla rivista Nascere Mamma |