Alla scoperta dei presepi più belli d'Italia

Alla scoperta dei presepi più belli d'Italia
OGNI ANNO, A NATALE, I PRESEPI INCANTANO GRANDI E PICCINI. NEL TEMPO SONO DIVENTATI VERE E PROPRIE ATTRAZIONI, TANTO CHE MOLTE LOCALITÀ ITALIANE HANNO RECUPERATO LA PROPRIA TRADIZIONE E, VALORIZZANDO USI, COSTUMI E TERRITORI, PROPONGONO PRESEPI DAVVERO SPECIALI Non è possibile non vederlo, anche da lontano. A Manarola, nelle Cinque Terre, in Liguria, si trova un presepe luminoso dalle mille suggestioni. Ogni anno, dall’8 dicembre in poi la collina di Manarola si riempe di 17mila lampadine e più di 300 figurini a grandezza naturale (preparati con materiali inutilizzati o riciclati), che l’artista Mario Andreoli costruisce personalmente. Nel 2008 il presepe è diventato anche ecologico, grazie alla costruzione di un impianto fotovoltaico apposito. È un’opera unica nel suo genere, tanto da essere inserita nel Guinness dei primati. Di presepi viventi, invece, ne esistono svariati su e giù per la penisola, e alcuni tra i più spettacolari sono sicuramente quelli di Greccio, Matera e Alberobello. Il primo vanta origini nel primo presepe vivente della storia, dato che la più antica rappresentazione della natività fu organizzata nel 1223 da San Francesco d’Assisi proprio qui. Al santo, Greccio ricordava Betlemme, e così espresse il desiderio di celebrare in questi luoghi la notte di Natale. Dal 1972, il presepe vivente viene allestito dalla Pro Loco del piccolo centro in provincia di Rieti, con 6 quadri viventi dove ogni dettaglio è curato minuziosamente, dai costumi dell’epoca, presi in prestito dal Teatro dell’Opera di Roma, alla scenografia, resa ancora più magica dalla bellezza dei luoghi. Matera è già di per sé un palcoscenico di grande fascino. La rievocazione del presepe vivente si snoda su 3 chilometri e vede la partecipazione di oltre 450 figuranti. Tra le grotte scavate nel masso tufaceo e incorniciate dalle illuminazioni e decorazioni natalizie, i visitatori faranno un tuffo nella Galilea, tra pastori, Re Magi e bambini vestiti da angioletti. Con la possibilità di gustare le specialità della Basilicata. Sono i trulli di Alberobello (quest’anno dal 26 al 29 dicembre), patrimonio dell’Unesco in provincia di Bari, a ospitare un terzo presepe vivente degno di nota. La zona diventa un magico paesaggio ottocentesco, illuminato da torce e lumi a petrolio. Più di 200 figuranti mettono in scena la quotidianità degli antichi borghi attraverso i mestieri artigianali e rurali di una volta, all’interno di circa 30 ‘casedde’, normalmente abbandonate e riaperte per l’occasione. L’ingresso al presepe è gratuito, ma è necessaria la prenotazione. Anche i materiali diventano spunto per la creazione dei presepi. Il presepe di ghiaccio più grande d’Italia, ad esempio, è in Umbria, a Massa Martana. Quest’anno sarà dedicato a una storica copertina della Domenica del Corriere del 1° gennaio 1967, sulla quale era raffigurato Papa Giovanni XXIII in adorazione davanti alla Sacra Famiglia. Per realizzare questo originale presepe di 13 metri quadrati, dovranno essere scolpiti più di 30 quintali di ghiaccio. Ci spostiamo in Sardegna, a Olmedo, in provincia di Sassari: qui ogni anno viene creato il presepe di pane artistico, realizzato nella suggestiva chiesa romanica di Nostra Signora di Talia. Le statuine del presepe di pane sono vere e proprie opere d’arte in cui la pasta, sebbene non commestibile affinché si preservi nel tempo, rimane comunque la materia prima. Per finire, l’acqua. Nell’Alta Val d’Ossola, nel cuore delle Alpi piemontesi, si svolge la 5a edizione di Presepi sull’acqua. Decine di presepi e installazioni artigianali fra tradizione e sperimentazione, con l’acqua come comune denominatore: l’acqua di fontane in pietra del Seicento; l’acqua di antichi lavatoi, luoghi di ritrovo delle donne di un tempo; l’acqua di rii che diventano anch’essi cornici naturali per i presepi di Crodo. Ancora acqua. Luogo di approdi e di partenze, la città di Comacchio, in provincia di Ferrara, offre un Natale all’insegna delle tradizioni. Il fascino della laguna in inverno regala atmosfere natalizie inusuali, complici i canali e i babbo Natale in barca o in bicicletta lungo gli argini intorno alle valli. I ponti della città, sotto le loro arcate, accolgono la natività trasformandosi in un singolare rifugio per i presepi sull’acqua. E poi fuochi d’artificio, cori e spettacoli di burattini. Infine, chi è appassionato di presepi e artigianalità non potrà non recarsi in via San Gregorio Armeno, la pittoresca strada dei presepi a Napoli, famosa in tutto il mondo per le innumerevoli botteghe artigiane dedicate all’arte presepiale. Un’esperienza da vivere tutto l’anno.